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DOMENICO CONTE nato a Taranto il 29/03/1951 e residente in Leporano Marina.
Originario di Taranto dove ha vissuto e lavorato avendo una formazione tecnica, come dipendente civile utile e controcorrente nel Ministero Difesa, le sue attitudini artistiche lo hanno sempre guidato verso percorsi di verità e libertà.
Musica, pittura, scultura sono state le sue compagne di vita, materie di cui ha approfondito lo studio con la frequenza di laboratori.
Un atto di coraggio e un'innata sensibilità lo hanno spinto a mettere sulla carta le emozioni e le esperienze personali in forma di versi conseguendo numerosi riconoscimenti sin dal 2011, quando una sua poesia si è classificata al primo posto
nel concorso/mostra “Orizzonti” a cura della Ass. Cult. Art. “Centro Jonico” e nel 2013 un'altra poesia ha conseguito il secondo posto nel concorso indetto dalla stessa Associazione.
Negli anni successivi a tutt'oggi, è stato vincitore di numerosi concorsi di Poesia, pittura e fotografia meritando di salire sul podio dal 2018 al 2021 ben 6 volte e le sue opere sono state pubblicate in antologie collettive.
Con la stessa umiltà e semplicità degli inizi continua a scrivere e dipingere conoscendo i suoi limiti, cerca di vivere ed esprimersi senza troppo osare con il desiderio di lasciare qualche impronta del suo passaggio. Ama definirsi “Il poeta del suo isolato”.

 

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IL MIO SILENZIO

Il silenzio mi include
il nero mi esilia
lavo la ferita
il ruscello porterà
il sangue scorso
Aspetto la pioggia
che scivolerà il male.
Il bimbo calcia la palla
sassi levigati
battuti dall'onda
assorbono le parole
e rubano la palla
che prende il largo
il rimpianto
mi fa compagnia
mai ci rivedremo
per scelta.
Mi piace ricordare
i tempi profumati di te
asciugata dal sole.

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LA FINESTRA

C'è una finestra sempre aperta, sulla mia via.
Lascia passare tutto.
Pioggia che bagna le ali
vento che sbrana i petali
freddo che rimbalza sul muro
rumori di ricordi
curiosità e sberleffi.
Ma passa anche il sole che spia
esplora il mio corpo
lucida il mio viso
come un chicco di caffè.
Sono ape regina
mentre la luce diluisce il dolore.
Lo sguardo d'un cliente
bussa alla porta
Sono Aminah
libera
e vendo il corpo
Ciò che rimane.
E se dalla finestra entrasse l'amore?
Io non la chiudo
Non la chiuderò mai.

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NEL BOSCO

Un tappeto di foglie marcescenti
denudate dal rosso bruno
Profumo di humus.
Un canto d'uccelli
confuso dal fragore
d'acqua sorgente
che nasce da ciclopici sassi
vestiti di muschio
si distende sul letto di foglie
e si adagia tra i sassi e le felci.
Piccoli,
circondati d'autunno
abbigliati di profumi
giacciono i nostri corpi
appagati
liberi
evanescenti.
Mi perdo tra i fili d'erba
i tuoi occhi mi bucano
e poi insieme verso l'alto.
In cima tra alberi paterni
ed edera tenace,
brilla prigioniero
il sole.

 

 

 

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Daniela Litta nasce a Montedinove, in provincia di Ascoli Piceno dove vive.
Esercita la professione di insegnante dal 2005.
Da sempre incline alla dimensione dell’arte che convoglia, soprattutto, nei canali poetico e narrativo.
Corrispondente per il settimanale “L’Ancora” della Diocesi di San Benedetto del Tronto e redattrice per il giornale on line “LA VOCE agli italiani”.


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RAMINGO

Ogni mattino indosso livree intonanti orizzonti
ed ad ogni crepuscolo m’accorgo,
che solo le nudezze preannunciano le sconfinate albe.

Ti parlo ora da qui,
dove le intuizioni alloggiano per sempre,
dove le certezze si fanno mute,
dove più aspetto, con speranza ingiallita e trasognata,
che qualcuno possa schiudermi canti, chiassi e silenzi.

No, tu non m’annoi,
e seppure m’annoiassi,
io t’amerei lo stesso,
perché gravido il deserto è d’orizzonti.

Siamo forse risposte digiune in amniotiche danze,
e tu, allora tu non mi capire,
ed io avrò spazi inaccostabili a sorvegliare.

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IN GIARE D' INEFFABILI RICORDI

Se scoprissi l' indecifrato,
che si tacita
dentro le plissettate pieghe tue,
io scorgerei
il mio medesimo ventaglio,
e a respirare apprenderei,
tra le apnee e le fioriture,
tra le gemme
e il nostro sacralissimo alitare.
Sospesa nell’ assenza di ogni laccio,
Io sfioro brughe
e praterie celesti,
dipingo contenuti ancestrali,
in giare d' ineffabili ricordi.
Sei tu,
quel mendicante che mi indusse
a delirare in bivi spaesati?
Rammento,
ed imbastisco
in ogni arazzo,
i moniti innocenti
del tuo peregrinare.

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LE MIE INFINITE LUNE

Ho chiuso le mie porte
ad ogni resistenza,
è un' aria vaporosa
a farmi levitare,
è diventare sposa
del mio resuscitare.
Io nuova,
ricreata
da un soffio
lieve e arcano,
più non distinguo il lasso
del prossimo o lontano;
cosi' mi diluisco
e allor la sola fune,
diventa il mio mistero,
le mie infinite lune.

*Premio “ Keramos”
Quarto Concorso Artistico Letterario Nazionale
“ Persephone, fiori di poesia”
COSENZA / GENOVA, sabato 3 Aprile 2021

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Non c'è emozione più bella di quella che viene comunicata dalla poesia.
E' facile chiedersi, magari anche con un senso di ironia, a cosa serva oggi la poesia. E molti lo fanno! I versi non danno pane, dicono. Certo, è vero!
I versi non danno pane, ma regalano emozioni e danno un senso di serenità alla vita di chi scrive i canti e di chi ne avverte la bellezza attraverso la lettura.
Sì, proprio così. Nulla più della poesia, infatti, è in stretto rapporto con la misura profonda dell'armonia della vita. E, allora, a chi continua a chiedersi a cosa serva la poesia, mi piace rispondere evidenziando quello che è il valore di fondo della stessa.
La poesia è capacità di fermare, nella dimensione di un'esistenza senza tempo, tutto ciò che essa crea e canta. La poesia non è un'attività ludica, non è un momernto di riposo dello spirito, ma è vitalità interiore ed espressione elevata della creatività di ciascun essere umano. E poeta è colui che, avuto in dono questa grande dote, la svolge nel tempo traducendo in immagini i propri sentimenti, le proprie emozioni e tutte le voci e gli stati d'animo, che gli dimorano dentro.
E' ben noto, infatti, che ciascun uomo ha in sé un mondo intimo fatto di sogni e di attese, di sensazioni e di emozioni, un mondo che si agita dentro e cerca un varco per uscire alla luce.
Poeta è colui che riesce a dare vita a questo mondo, esprimendolo con immediatezza e fermando in immagini indelebili, che aiutano gli altri a conoscerlo. E questi, nel conoscerlo, in quanto lettori attenti vi si riconoscono e lo fanno proprio perché, in esso, si ritrovano e vi incontrano il mondo stesso, che essi avvertono dentro di sè.
Si costituisce, così, un rapporto importantissimo e bellissimo fra poeta creatore di versi e lettore fruitore del canto. E' un incontro fra anime belle che trova, nella poesia, un momento di sublime elevazione e di forte legame con la profondità della vita vera. Sì, perché la vita vera è quella dello spirito, non quella che riteniamo di vivere tra gli affanni della quotidianità e la corsa all'affermazione del vano e alla conquista dell'effimero.

E nella dimensione dello spirito, un posto speciale occupa la poesia che, attraverso la forza dell'intuizione, ci mette in contatto con l'essenza dell'essere e della vita, proiettandoci in una "vita altra", che è fuori dalla quotidianità e che riesce a dominare le angustie di quest'ultima con quel forte senso di serenità che dalla poesia si dipana. "Musica, ancora e sempre! / - cantava Paul Verlaine – Il tuo verso sia la cosa involata / che si sente fuggire da un'anima avviata / verso altri cieli, ad altri amori" (cfr. P. Verlaine, Arte poetica w 29- 32, trad. Clemente Fusero). Sì, la vita d'ogni giorno, con le tante fatiche e con le tante angosce, con le tante delusioni e con le tante sconfitte, sarà pure pena, ma l'uomo ha questa grande virtù, questo grande dono, la poesia, che gli consente di involarsi verso "altri cieli", da cui guardare con distacco le pene di ogni giorno e dominarle con l'anima libera e liberatrice della poesia, che sa e può allontanare l'uomo dal peso del quotidiano. E ciò è frutto delle emozioni, che la poesia ed i poeti sanno offrire all'uomo che ha sete di serenità.

Questo stesso senso di serenità si avverte, dolcemente, nei versi raccolti in questa antologia, versi di elegante fattura e di dolce musicalità, che attraverso la delicatezza delle immagini traducono i palpiti più intimi di ciascun autore in voci universali. Ed è bello rapportarsi a queste voci e trovare in esse anche i sospiri dei propri sentimenti e dei propri stati d'animo, per affidarli intatti al canto del poeta.
Sì, i versi non danno pane, ma danno vita al proprio sentire consentendo di tradurlo in immagini, in cui è bello smarrirsi per respirare il profumo d'una sublime serenità.
E' questo il miracolo dell'arte in generale e della poesia in particolare ed i poeti, presenti con i propri versi in questa antologia, hanno fatto del proprio canto l'espressione di voci profonde che, mirabilmente, si incontrano con altre voci, offrendo al lettore la gioia di delicate emozioni.
I versi, quando sono espressione di vera poesia, parlano al cuore e al cuore ritornano per evocare, ancora, tutto ciò che di più dolce esso racchiude. E' questo, in fondo, anche il senso di questa antologia che, nel raccogliere insieme versi di tanti autori diversi, prova a dare voce ad un canto che, proprio nella varietà di temi e di toni, esprime la profonda armonia della vita.
Eugenio Maria Gallo

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Nasce in provincia di Caserta nel 1966 e giovanissimo si trasferisce in Abruzzo dove vive e lavora dal 1985. Si occupa di ingegneria di processo in un’azienda aerospaziale. Nonostante il lavoro ultra tecnologico è innamorato della letteratura e ama scrivere poesie, da sempre la sua vera passione.

L’esordio letterario avviene nel 2017 con la pubblicazione del suo primo romanzo dal titolo
“Con gli occhi del fanciullo”. Un romanzo autobiografico dove ripercorrendo la sua infanzia, riscopre, con gli occhi del fanciullo appena ritrovato, i sogni di quando era ragazzo. Libro che riceve nel 2018 una menzione d’onore al Premio AUPI Città di Milano.

È membro stabile della Compagnia dei Poeti dell’Aquila dal 2017

Ha vinto nel 2019 il prestigioso concorso internazionale a Milano “Il Poeta dell’anno” con la poesia “Foglia” contenuta nella sua seconda pubblicazione “Turbolenze” una silloge di poesie dove scava nell’animo umano facendo emergere nelle sue liriche i sentimenti più forti e duri che appartengono all’uomo: rabbia, angoscia, vergogna, tristezza, solitudine, inquietudine.
Libro premiato con un quarto posto al Premio “L’Agenda dei Poeti” Città di Milano nel 2019

Ha ricevuto moltissimi riconoscimenti e menzioni d’onore in concorsi nazionali e internazionali.
Ne citiamo alcuni:
• Premio Internazionale e d’arte “Nuovi occhi sul Mugello” Firenze
• Italian Festival International Literary di Alice Bel Colle (AL)
• Concorso Nazionale di Poesia “Patrizio Graziani” di Gioia dei Marsi (AQ)
• Premio Nazionale “Novella Torregiani” di Porto Recanati (MC)
• Premio Nazionale di Poesia “L’Arte in versi” Città di Jesi (AN)
• Concorso artistico letterario internazionale "MAGNA GRAECIA ARTE e POESIA"

L’ultima sua pubblicazione è del 2020, il suo terzo libro dal titolo “Battiti colorati” è una silloge poetica che verte tutta sul tema dell’Amore, quello con la A maiuscola, come lo descrive lui nell’introduzione che precede le poesie.

Pubblicazioni:
“Con gli occhi del fanciullo”      Romanzo      Arkhè Edizioni       – 2017
“Turbolenze”                          Poesie          Daimon Edizioni     – 2019
“Battiti colorati”                      Poesie          Daimon Edizioni    – 2020

 

 

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L’AMOUR ET BOUCLES ROUGES

Appena t’ho visto,
amore,
anch’io ho pensato
agli uccelli, ai fiori, alle catene.
E appena mi son spuntate
le ali,
con in becco un fiore
in un cielo azzurro
son volato da te.
Ma non t’ho trovata.
Già…
le catene.
Le catene non son per te
amore mio.

 

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IL CAMINO DEL TUO CUORE

Taci,
come brace morente
di un camino al mattino,
dove un velo tepore
rimesta il ricordo
di un fuoco brioso,
fatto di fiamme abbaglianti
che arrossavano i legni,
posti l’un sopra l’altro,
di abbracci alimenti.

La passione è sparita
come i ceppi infuocati,
arsi da fiamme focose
troppo presto appiccate,
dell’amor consumati
da cui non erano nati.
Taci,
eppure quei baci
avevano calore.
Ora aspetti che il tempo
che ad Amore sottace,
tolga a questa brace
il suo ultimo calore,
per poter rassettare
il camino del tuo cuore.


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SOFFIAMI QUIETE

Regalami un fiore di petalo colto
regalami un sogno antico e distratto,
ho voglia di nenia nel tempo mio stolto,
ho voglia di vita, sto andando di matto.
C’è vita in un petto pieno di sete,
c’è vita e pianto nella notte indifesa.
Stillami gioia, infondimi quiete,
stillami luce in una notte protesa.
Luce d’incanto, sei il firmamento,
luce di miele splende l’unica fiamma,
caldo è il tepore scalda il tormento
caldo è il sapore, sparisce il mio dramma.
Sapore di terra, odor di melassa
sapore di olio, frantoio di noia,
intrighi di fili pur senza matassa,
intrighi svelati, ritorna la gioia.
Gioia di pino, gioia di faggio,
gioia di mele nel cielo mio scuro,
soffiami vita, dammi coraggio,
soffiami quiete, sogno il futuro.

 

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Arianna Di Presa nata il 10/11/1993 a Borgo Maggiore presso la Repubblica di San Marino. Si laurea in psicologia e scienze della formazione all'Università di Bologna (classe L 19 educatore sociale e culturale) ma da sempre segue la vocazione della scrittura e il richiamo affine al sentimento dell'anima, insito nella letteratura, prediligendo in particolar modo la poesia e la critica artistica. È autrice del libro Vivere a Colori e nel suo mestiere da Poetessa ama entrare intrinsecamente nel mistero dell'anima. Sostiene e presenta i percorsi d'arte di numerosi pittori italiani ed internazionali. Aspira al giornalismo e al mondo del teatro.

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È sempre un piacere incontrarsi con la poesia ed incontrare versi e poeti. La poesia, in fondo, è il canto dell'anima che esprime sentimenti ed emozioni e comunica con i lettori sulle corde d'un dialogo profondo, che spinge l'uomo in quella dimensione del cuore, in cui dimorano i veri valori della vita.
È, pertanto, un piacere viaggiare, attraverso i versi d'un poeta, in una dimensione di sublime respiro ed avvertirne il profumo nell'aria, quasi fosse un'essenza di fiori delicati e dolci.
Sì, perché la poesia ha un proprio profumo, un profumo che il lettore avverte all'istante ogni volta che si leva, tutt'intorno, la voce d'un poeta. Sì, il profumo della poesia si diffonde leggero nell'aria ed inebria quanti ne partecipano, poeti o lettori che siano. E non a caso, la presente antologia si propone proprio come un "profumo di poesia", un profumo che sa di genuinità e di sentimenti, di dolci stati d'animo e di tenere emozioni.
La vita, cari poeti presenti in questa antologia e cari lettori, è una sequenza di pagine bianche su cui ciascuno di noi segna, con le proprie vicende quotidiane, con il proprio lavoro e con i propri interessi umani e culturali, lo svolgersi del proprio esistere nel tempo.
Voi, cari poeti, arricchite queste pagine con i vostri versi e ne colorate i segni con le belle emozioni che siete capaci di esprimere e di comunicare. Proprio per questo la poesia è, forse, fra le forme di arte più praticate, per questa sublime capacità di condensare in un verso, in una parola, un insieme di immagini delicate e di voci profonde che, nel fermare il tempo dei sentimenti e dei ricordi, ne fissano e ne offrono agli altri l'essenza.
"Profumo di poesia", e non poteva esserci titolo più bello per un'antologia, "profumo di poesia" per concedere all'uomo, affaticato e tormentato dalle ansie e dai problemi di questi tempi di crisi e di inquietudini, quell'attimo di serenità che, spesso, basta a ritemprare il cuore e a gratificare la vita.
Ed i versi di questa antologia, nella propria forte evocazione delle dolci voci del cuore, si dipanano fra le varie pagine della vita come una vera e propria pioggia di profumi, in cui si esprime un mondo puro, donde sgorgano sospiri e suggestioni capaci di dare un senso di armonia alle angosce e alle fatiche della quotidiana lotta che affatica e consuma l'umana esistenza.
A tutti voi, cari poeti, va la gratitudine di quanti ancora si inebriano nel leggere un verso e nell'appropriarsi del messaggio che esso racchiude, una gratitudine che è il giusto premio ai vostri canti e al mondo di serenità e di armonia cui essi riconducono.
C'è ancora chi si nutre di poesia in questo mondo e chi con la poesia e nella poesia ama esprimere quell'intimo viaggio attraverso il quale il cuore raggiunge un orizzonte di sublime serenità, in cui gli affanni della vita si spogliano di tutto ciò che travaglia ed opprime, per offrirsi in un senso di perfetto equilibrio all'uomo che, grazie al canto dei poeti, diventa soggetto puro di conoscenza, un soggetto che riesce a vivere al di sopra del tempo e dei tempi e riesce a dominarne la fatica.
In fondo, è questo il valore fondamentale del canto e della poesia, un valore che cerca di dare senso ed ordine all'inquieto disordine della quotidianità, un senso che fa giustizia alle attese profonde dell'uomo, superando le disarmonie della vita e indirizzando verso l'armonia più profonda che solo l'arte e, in modo particolare e speciale, la poesia sanno offrire.
Un "profumo di poesia" si leva dalle pagine di questa antologia e si avverte già accostandosi alla copertina, un profumo che fa delle pagine bianche della quotidianità dell'uomo un libro tutto a colori, dipinto a più mani e accompagnato da più voci. E in questi colori e in queste voci si fa luce e si esprime un "paese" sconosciuto, che il lettore può affrontare e leggendo riconoscervi le proprie intime emozioni, trasferite in un'oasi di dolce armonia, e grazie ad esse rasserenarsi.
Eugenio Maria Gallo 

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Patrizia Baglione nasce ad Arpino in provincia di Frosinone nel 1994. È laureanda presso la facoltà di scienze dell’educazione.
La sua personalità è poliedrica in quanto è una pittrice e una poetessa di professione proprio perchè il suo senso creativo così spiccato ha caratterizzato gran parte della sua esistenza.
“La mia voce” promosso da Quid Edizioni nel 2019 si presenta come il suo libro d’esordio e contiene una raccolta di poesie redatte nel periodo adolescenziale; proseguendo a livello di lirica, nel febbraio 2020 pubblica la sua seconda raccolta dal titolo, “Malinconia delle nuvole”, dove sfiora con estrema sensibilità , le numerose tematiche sociali, attraverso il dolore pungente dell’anima tramite la Casa Editrice Kimerik, perfino presentata sulla nota radio nazionale “Rai Radio Live.”
Ha vinto il Premio alla Cultura al “Kalos” 2020, un premio d’arte e letteratura con una riconoscenza internazionale a cura del Professore Massimo Pasqualone. Continuando sulla linea letteraria proseguono i successi con il “Premio International a la Solidaridad 2021” a cura di Gerda Garcìa Hernàndez , Presidente dell’Asociacion Mundial de Poetas por la Paz y la Libetad e dell’Associazione Culturale “L’Isola felice”.
Attualmente è Giurata del concorso artistico letterario “Autori Italiani 2021” curato dal Giornalista Fiore Sansalone, Direttore del quotidiano d’informazione online, “La voce agli italiani.”
Oltre alla poetica, da quasi tre anni ha deciso di dedicarsi alla pittura, creando una serie di raffigurazioni in stile moderno denominata “Collezione di bambole”. Aderisce a numerose esposizioni d’arte collettive e personali tra le quali, la Venice Art Gallery curata dallo Storico e Critico d’arte contemporanea Giorgio Gregorio Grasso. A Palermo vince il Premio Creatività presso Artexpo 2020 con l’opera evocativa “Jole.”
Istituisce la mostra personale che designa il percorso dialogico e artistico esplicitato dalla “Collezione di bambole” all’interno del “Centro Culturale” in Russia.
Riceve il Trofeo Leone d’oro per le arti Visive a Venezia (2021).

 

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AMORE IMMORTALE

Tra le mie mani
il tuo volto amato
dove contemplo il mondo
e il tempo si ferma
e niente continua.
Resta tutto così -
e l'amore per te è immortale
mentre io non invecchio
ma muoio solo.

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IL MIO CUORE HA PIANTO FORTE

Il mio cuore ha pianto forte
l'altro giorno - ma tu
nemmeno l'hai ascoltato.
Come una foglia d'autunno
tremava e temeva
di staccarsi dal ramo.
Sono andata da lui
e attentamente l'ho visto.
Era rosso - caldo
pulsante.
Nonostante tutto quel dolore
era vivo d'amore per te.

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VITA
Siamo fuoco e ardenti scintille,
tempesta viva
sotto un cielo stellato - siamo mare.
Metamorfosi continue
alla ricerca di disperata bellezza,
mutevolezza lenta
ma radicata. Siamo anche coraggio!
Desiderio che resti costante la gioia
anziché qualche sprazzo di luce
di tanto in tanto, qui e la.
Inevitabilmente si sa
scende anche il sipario.
Pervasi così
da uno stato confusionale,
come vecchi ubriachi
distratti dal mondo.
Pregare il ritorno di un tempo migliore
restando svegli la notte per ore. Ma
prima che ogni speranza sia andata
- dietro la lunga coltre di fumo -
un timido uomo si è fatto giorno.
Non nel parto
ma nella vita stessa
si nasce.

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FIORE FRANCESCO è nato a Cosenza il 18 marzo 1963. Attualmente è residente a Rogliano (CS). Ha lavorato in Marina Militare, come specialista nelle Telecomunicazioni, ed ha avuto, pertanto, modo di perfezionare la conoscenza della lingua inglese e l'opportunità di girare il mondo e conoscere usi e costumi di diversi Paesi.
Sin dalle scuole primarie ha manifestato interesse per la scrittura di poesie e brevi racconti, interesse che ha curato e perseguito nel tempo.
Ha iniziato la sua carriera artistica nel mese di gennaio 2018 e, da allora, ha ottenuto numerosi riconoscimenti, in ambito nazionale e internazionale. È presente con le sue opere in varie antologie, edite da importanti case editrici nazionali.
Collabora con l’Associazione Culturale RinnovaMenti di Rogliano (CS), e in data 20 /08/ 2021, ha organizzato il Primo evento poetico di poesia estemporanea “Scrittori al Parco”.

 


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CERCO PAROLE PREZIOSE

Nelle notti solitarie rischiarate dalla luna,
che irradia la stanza di luce argentea,
cerco parole preziose,
per spogliare il mio cuore
e assaporare la bellezza
della leggerezza.
Parole che conoscono la differenza
tra bene e male,
carezzevoli come il canto del mare,
che suonano note di magia
e creano intorno armonia.
Quelle che seminano verità,
raccolgono i frutti della pace e della felicità,
illuminano come un faro la strada
e riempiono l’anima di speranza.
Piene di compassione e coraggio,
raggianti come il sole,
che sciolgono l’orgoglio.
Sante come la parola di Dio,
che mi accarezzano
e parlano
nell'agreste silenzio,
per ritrovare la speranza
e la fede nel suo Amore.

19/02/2020


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FRAMMENTI DEL PASSATO

Seduto su una panchina in piazza,
noti ogni cosa,
il tempo sembra essersi fermato.

Attonito, con sguardo curioso,
la gente mi passa davanti,
una donna,
un bambino,
mano nella mano,
riaccende il ricordo.

Torni indietro, scivolando da una rupe,
dove il tempo ti catapulta,
i profumi si mescolano a voci
e i giochi insegnano lo stare insieme.

Panni stesi sui balconi contornati di gerani,
un cane che abbaia,
attori di ricordi,
di un tempo che mai più tornerà.

Un velo di nebbia sta calando,
il suono di una campana mi sveglia,
il cuore si stringe nella nostalgia,
la luce del presente si riaccende
e tutto svanisce nell'aria.

28/07/2018


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IL RICORDO

Non sappiamo il tempo dove ci porta,
di certo un giorno non ci sarò più
e allora cercami nelle strade della città,
nelle stelle,
nella luce del mattino,
nelle acque del mare,
sui monti,
nel canto degli uccelli,
nelle canzoni
e nell'aria che respiri.
Scorgi lo sguardo a destra e a sinistra
con vana speranza, trattieni il respiro,
una lacrima scende sul viso,
il cuore chiede perché.
Solo allora ti accorgerai,
ciò che era non è più,
ciò che c'era non c'è più.
Rimarrà solo un ricordo...

03/04/2018

 

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GRIMALDI (Cosenza) - “Trasparente, pensieri e poesie”, è la prima raccolta poetica della giornalista e scrittrice grimaldese Antonietta Malito.
Edito da Atlantide Edizioni, il libro racchiude emozioni, sensazioni, sentimenti, umori, riflessioni. È un viaggio attraverso i luoghi dell’anima, i mutamenti e i colori della natura, le diverse sfaccettature dell’amore, gli stati d’animo, i sogni, la vita e la morte. «È un cammino dentro di me – spiega l’autrice - , nella mia vita, nel mio passato. Un cammino nei sentimenti, nelle emozioni e anche nelle mie paure. Attraverso le pagine di questo libro si specchia la mia anima. Sfogliandolo ne osservo i mutamenti. I miei versi, volutamente liberi (così come libero è il mio spirito quando incontra la poesia e si sublima con essa), nascono innanzitutto dalla contemplazione e dal “respiro” della natura (da cui assorbo odori, profumi, colori, suoni, mutamenti, come a volermene “saziare” per sentirmi parte integrante di essa); ma scaturiscono anche dall’osservazione dell’affascinante mondo animale e dall’amore che mi lega a questi esseri straordinari. Non solo. La poesia la scorgo nella magia dei luoghi e nelle storie secolari che essi hanno da raccontare; negli sguardi innocenti dei bambini; nella magia del cielo e nei suoi mutevoli volti, in cui mi perdo sempre».
Il libro è dedicato a sua nipote, la piccola Chiara, protagonista di alcune delle foto in esso contenute, perché – spiega l’autrice - «in lei rivedo me stessa nel tempo della spensieratezza, con la mia stessa voglia di sognare a occhi aperti mentre corre felice sui prati».
Nella prefazione, curata da Eugenio Maria Gallo, i versi di Antonietta Malito sono definiti «belli e dolci e si dipanano in una poetica che si incastra in un rapporto anima-vita, da cui l’autrice guarda al mondo dei propri sentimenti e alle voci e ai palpiti del mondo esterno e li esprime in un ritmo talora musicale, a volte in un dettato un po’ più prosastico, affascinando e catturando».

Antonietta Malito, giornalista pubblicista, è autrice di altri libri, tra cui un volume dedicato al suo paese.

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Salvatore Mirabile, nato a Chiusa Sclafani (PA), chiamato Totò Mirabile, residente in Marsala (TP), dal pensiero eclettico, scrittore, poeta, pittore e compositore.
Diplomato ragioniere (ex dirigente regionale) sin da giovane ha avuto la passione di scrivere, musicare, suonare e cantare, dipingere e fotografare, riunire e catalogare e dirigere farse teatrali.
Ha fondato nel 2000 il Museo Mirabile di Marsala ed è il direttore responsabile del Simposio “Al Tempio dei Poeti”.
Giornali e riviste gli hanno dedicato molti articoli e Radio, siti internet, gli hanno dedicato diverse interviste.
Ha partecipato a simposi di poeti e concorsi con l’assegnazione di primi premi, tra i quali il prestigioso “Talenti Vesuviani” di Napoli.

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Mi chiamo Giovanna Guerrini, sono nata a Leno in provincia di Brescia il 19 dicembre 1971. Abito a Manerbio, sempre in provincia di Brescia.
Coniugata dal 2004, mamma di un bimbo: Francesco di 11 anni e di una bimba: Noemi di 4 anni. Lavoro come impiegata amministrativa nell'impresa di famiglia che si occupa di carpenteria pesante.
Le mie giornate sono impegnate tra il lavoro, la cura dei bambini e della casa. Ogni giorno dedico del tempo alla corsa, attività indispensabile! Amo leggere qualsiasi genere di libro, a volte contemporaneamente. Parlo correttamente l'inglese e sto studiando da autodidatta lo spagnolo. Sono introversa, amo la solitudine e l'ordine, sia esteriore che interiore. Scrivo da sempre dando voce ai miei pensieri, e scrivo vecchio stile: matita e carta.
Nell’ultimo anno ho partecipato a vari concorsi letterari, ottenendo approvazione dalle giurie giudicanti.

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ROSAE

Ho trattenuto
doni che la vita,
il passato,
hanno impresso
a fuoco vivo
su pareti d'argilla.
Ogni mio sorriso,
ogni mio porgere la mano,
ogni mio silenzio:
sculture in creta
esposte alla folle incoerenza
del tempo.
Lacrime che implodono,
abbracci accolti
come fossero rose
protette da acuminate spine,
baci intrisi
di dolce veleno.
Seppur beffardo,
destino, ha preteso
pegno assai gravoso,
sarò rosa del deserto
nata dall'umile sabbia
plasmata dolcemente dal vento.

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È una guida tascabile molto utile, perché racconta la storia dell’antica città dei Bruzi e ne mostra le numerose bellezze. S’intitola “Conosci Cosenza: itinerario guidato nella città storica”, ed è opera di Piero Carbone, giornalista pubblicista, corrispondente del Quotidiano della Calabria e valido collaboratore de La Voce del Savuto.
Scritto in maniera semplice e scorrevole, il volume si arricchisce di 100 foto che illustrano il meglio della città che diede i natali al filosofo e naturalista Bernardino Telesio.
La guida, che accompagna passo passo il visitatore lungo il centro storico, fornisce importanti informazioni su vie, fiumi, ponti, edifici pubblici, chiese, case nobiliari, monumenti della Cosenza “vecchia”, senza tralasciare aneddoti e leggende, che la impreziosiscono ulteriormente.
La sua realizzazione – dice l’autore – “è il risultato di un percorso di conoscenza e documentazione maturato negli anni attraverso la partecipazione a diverse visite guidate nella città antica, motivato dall’amore e dal senso di appartenenza legati al luogo di nascita. Un lavoro che vuole offrire un primo contatto in favore di quanti vogliano conoscere la parte più bella di Cosenza: ricca di storia, archeologia, arte e cultura. Un filo conduttore che si inserisce tra vicoli, piazze, chiese e monumenti. Un itinerario guidato, utile allo studente, al cittadino, al turista, che invita a scoprire una città nella città, perché la Cosenza distesa sul colle Pancrazio (altri sei colli la cingono: Triglio, Mussano, Venneri, Gramazio, Guarassano, Torrevetere) fino al margine dei fiumi Crati e Busento, è un gioiello separato dalla città nuova”.
La guida si può prenotare inviando una email agli indirizzi: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

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Silvia Giampà, dopo la maturità scientifica, si laurea, con lode, in Giurisprudenza. Avvocato, iscritta alla Camera penale di Como-Lecco.
È titolare del corso “Diritto e processo penale” presso la Scuola in stile militare “Studenti con le Stellette” (studenti con le stellette.weebly.com).
Collabora con A.G.eD. (Associazione Giustizia e Democrazia) di Como che si occupa della promozione e organizzazione di eventi sui temi dei diritti e della legalità.
Ha già ricoperto cariche pubbliche.
Coltiva la passione per la scrittura di testi poetici. Le sue poesie sono state pubblicate in varie antologie, riviste letterarie e siti web. È stata inserita nella Enciclopedia Universale degli Autori italiani (Casa editrice Kimerik). La lirica “Poesia per gli ergastolani: noi non nasciamo colpevoli” è stata interpretata da Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel per la Letteratura Salvatore Quasimodo, e pubblicata nell’antologia Alessandro Quasimodo legge i Poeti Italiani Contemporanei (Aletti Editore).
È “Alfiere dell’Arte e della Poesia” (premio istituito dalla Accademia dei Bronzi di Catanzaro, 2021).
È stata nominata Presidente del Premio Letterario internazionale “Veritatis Splendor” dal dott. Valerio Giovanni Ruberto, Presidente Federale della Universum Academy Switzerland (2021).
Fa parte del progetto “Diritto Creativo” (ora “Diritto del pensiero e delle espressioni artistiche”), uno spazio di confronto volto a indagare le connessioni tra mondo giuridico e mondo artistico.
L’Associazione culturale “L’isola felice” e “La Union Mondial de poetas por la Paz Y la Libertad” (UMPPL) le hanno conferito il “Certificato d’onore” per “l’impegno e la dedizione profusa con passione e professionalità a favore dell’arte e la cultura nell’ambito internazionale” (2021).
Scrive per il quotidiano d’informazione “La Voce agli Italiani” e per il giornale “Il circolo di SCS” nella rubrica “Caffè Letterario”. Collabora con il sito “Diamo voce alla cultura”.
Ha pubblicato Ho raccolto i miei ultimi due versi (2020), Sillabe di Vita (con Carmelo Musumeci e suor Maria Grazia Colombo, 2020), D’amore la poesia (2021), Danza su petali di rosa (con suor Maria Grazia Colombo e Antonella Tamiano, 2021).
Scrive anche su temi inerenti alla professione legale.
Sta per pubblicare un libro, rivolto ai ragazzi, sul tema del diritto e del processo penale.

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Nata a Genova, Rosella Lubrano risiede in Piemonte, precisamente ad Acqui Terme (Alessandria). Ha studiato con profitto, conseguendo la Laurea in Lingue e Letterature Straniere a pieni voti presso la Facoltà di Magistero di Genova. Ha iniziato a scrivere nel 2013 e piano piano esprime il suo modo interiore, i suoi aneliti, i suoi sogni, le sue speranze in quella che è la sua fonte di vita: la Poesia.
Ed è proprio nella poesia in cui affronta tematiche ispirate da meditazioni sull'esistenza e passione del cuore, da accadimenti tratti dalla vita reale e storica del momento.
Ha pubblicato il suo primo libro "L'Anima a nudo", che ha ricevuto la Coppa al Premio Letterario "Città di Sarzana", nonché diversi riconoscimenti, tra i più significativi, "Accademico d'Onore nella classe delle Lettere" dall'Accademia degli Empedoclei di Agrigento, Rettore Prof. Alfonso Mula; ed ancora; Targhe , Plausi Letterari, Menzioni d'Onore, Coppe in svariati Concorsi, una recensione approfondita e nomina come personaggio del mese di Ottobre 2016 sulla Rivista di Arte e Cultura "Le Muse" di Reggio Calabria. Ha ottenuto, altresì, Targhe di merito ai seguenti concorsi letterari: Premio "Alda Merini" dell'Accademia Dei Bronzi; Premio "Ecce Homo", Poemi Sacri e religiosi; Premio "Io Esisto"; Premio "Pino Daniele" con Menzione d'Onore; Premio Galà dell'Amore "Romeo e Giulietta"; Premio "Poesia è Vita". Da due anni è anche sul Calendario dell'Accademia dei Bronzi.
Ha conseguito numerosi trofei e diplomi nei Premi Letterari Nazionali ed Internazionali , organizzati da “Apri il cuore alla Poesia”, con la direzione del Dottor. Fiore Sansalone, come “Sul Far Della Sera”, “Apri il cuore alla poesia”, “Magna Graecia Poesia”, “Athena Ars”, “Persephone Fiori di Poesia”.
Oltre alle poesie scrive racconti, articoli (sulla Gazzetta del Monferrato) e fiabe per bambini. Ultimamente sta lavorando ad un progetto di poesie in un Cd, sviluppando il concetto di Poesia terapeutica in svariati ambiti, per far superare momenti di problematiche mentali. A breve pubblicherà il suo secondo libro di poesie e, progetto ambizioso, il suo primo romanzo.

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"TUTTO DI ME"
Seduta sulla riva del mare
affido alla luna
le pagine dell' anima
come sfumature di marea
scolpite dalla mia mano,
arpeggi di stelle
tra le fessure dei tuoi occhi.
Mi aggrappo alle emozioni
che scandiscono
frammenti di eternità
nel tuo abitare la mia essenza,
stringi i miei distanti silenzi
sul confine del tuo canto,
respirami,
come fosse l' ultimo soffio di vento
sulla nostra pelle
che sorride alle mie labbra.
Prendi tutto di me,
raccogli a piene mani
il grano dei miei capelli,
accarezza l' ambra del mio volto.
Soffiami dentro il tuo cielo,
sussurrami albe boreali
tra profumi di ibisco
e zagare in fiore,
quello che ci appartiene
non appartiene a nessun altro
se non a noi.
Io ti aspetto
e nel frattempo sogno.

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Recuperare antiche foto è una vera e propria passione per l'editore Fiore Sansalone, autore di "Savuto, immagini del '900 - Volume 2. Ricordi e memoria del passato". Una passione che, come tale, richiede tempo e dedizione.
Grazie a questa ricerca certosina, svolta nei comuni del Savuto, oggi abbiamo la possibilità di conoscere altri luoghi e persone appartenenti ad un passato a molti estraneo.
La fotografia ha un potere straordinario, quello di fermare il tempo e lo spazio in uno scatto. Osservando una vecchia foto, a distanza di molti anni, si può magicamente fare un viaggio nella memoria e rivivere antichi luoghi, momenti di vita familiare o sociale, riscoprire antichi odori, sapori, sentimenti mai sopiti. Per i più giovani, invece, ammirare una foto del passato significa imparare a conoscere meglio la storia dei nostri nonni e dei nostri luoghi.
La raccolta fotografica, in distribuzione in questi giorni presso le edicole del comprensorio, può essere, a ragione, considerata un piccolo scrigno d'un passato che non è solo ricordo, ma anche memoria documentata, un vero e proprio patrimonio culturale.
Alla base del libro c'è, dunque, la volontà dell'autore di recuperare e trasmettere, attraverso la fotografia, un mondo che ci appartiene e che è fondamentale conoscere e salvaguardare.
"Le immagini del passato, impresse sulle foto, - scrive il professore Eugenio Maria Gallo nella prefazione - danno il senso d'una vita che continua, un senso tutto illusorio, è vero, un senso che, però, ci permette di ritenere che non tutto sia soggetto a perdersi nell'oblio e nella fugacità della corsa del tempo, se si riesce a lasciare, attraverso le immagini, una traccia di quello che è stato, una traccia di quel che si è stati e di quel che si è fatto, una traccia dei nostri volti e delle nostre fattezze, una traccia d'un passato che, per alcuni, è stato presente e, per noi, torna ad essere presente. È qualcosa di singolare che traduce e si porta dietro un fascino ammaliante".
Sfogliando il libro, che si compone di quarantotto pagine, si possono ammirare scatti che ritraggono momenti di vita familiare, lavorativa, feste e cerimonie religiose, ma anche momenti di svago e attività agonistiche.
Le foto, che appartengono a diversi archivi fotografici privati, sono state raccolte in molti comuni del territorio e ci parlano della gente che ha vissuto in questi luoghi contribuendo a farne la storia.
In conclusione, in questi flash del '900 - come sottolinea Gallo - "c'è tutto il respiro della nostra terra, un respiro che torna a farsi vento di vita, folata di immagini sbiadite, ma mai scomparse dalla carta in cui la foto le ha depositate, immagini che ritornano alla luce in un turbinìo di ricordi, che diventano memoria comune e condivisa". 

Antonietta Malito

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